Dal Maxibon a 1993, la storia di Stefano Accorsi

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Calendar 06/07/2017
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Portatore dell’amabile convivialità tipica dell’Emilia-Romagna, Stefano Accorsi, bolognese classe 1971, è riuscito, con il passare degli anni, a ritagliarsi uno spazio sempre più importante all’interno del panorama cinematografico e televisivo italiano.

Ragazzo della porta accanto ma anche carismatico conquistatore, “uomo per bene” o, all’occorrenza, giovane dalla personalità disturbata: durante il suo percorso artistico di attore, Accorsi si è calato trasversalmente in tipologie di uomo differenti, sempre con la stessa credibilità. Conservando sempre quel particolare fascino che lo mette a suo agio in ogni occasione. Nel marzo del 2007 raccontava così a L’Espresso:

“Sono fatto così. Non credo in Dio, ma ho fede nella forza della vita. Scopro la vera eccitazione nella magia di un film, in un nuovo incontro, nella politica che cambia le cose, nei progetti che mi passano per la testa”.

Sembrano passati secoli da quando, nel 1994, l’attore emiliano spopolava in televisione grazie allo spot del gelato biscotto al doppio gusto vaniglia e cioccolato, il Maxibon Motta. Il tormentone “Du gust is megl che uan”, recitato dall’attore in romagnolo ruspante, è ancora oggi di culto.

Attore, doppiatore e regista di cortometraggi, Accorsi si dimostra un artista eclettico in grado di scegliere con perizia i propri impegni professionali. Simbolo di un certo tipo di fascino tipicamente italiano, nel biennio 2012/2013 è stato scelto come testimonial Peugeot, una delle principali case automobilistiche francesi, e, sempre nello stesso periodo, è stato testimonial di alcune campagne Sky.

Ma è al cinema che Accorsi dimostra tutto il suo talento. Una Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile alla Mostra del Cinema di Venezia, due David di Donatello, tre Nastri d’argento, due Ciak d’oro, un Globo d’oro.

I primi ruoli arrivano all’inizio degli anni ’90: oltre a essere stato il protagonista del piccolo cult ‘Jack Frusciante è uscito dal gruppo’, in questo decennio, tra gli altri, ha recitato per Pupi Avati (‘Fratelli e sorelle’), Carlo Mazzacurati (‘Vesna va veloce’), Daniele Luchetti (‘I piccoli maestri’) e Luciano Ligabue (‘Radiofreccia’).

Negli anni 2000 arrivano i grandi successi, con ‘L’ultimo bacio’ di Gabriele Muccino, ‘Le fate ignoranti’ di Ferzan Özpetek, ‘La stanza del figlio’ di Nanni Moretti (Palma d’oro al Festival di Cannes) e ‘Romanzo criminale’ di Michele Placido.

Ma il suo personaggio che più ci è entrato nel cuore, è quello dell’ex pilota e tossicodipendente Loris interpretato in ‘Veloce come il vento’ (2016) di Matteo Rovere: un protagonista genuino e umanissimo, disilluso ma caparbio, apparentemente scontroso e invece pronto a dedicare tutto se stesso per il bene degli altri.

Sempre di più negli ultimi anni si sta dimostrando anche un grande attore televisivo, capace di confermare la sua classe espressiva e gestuale nel ruolo di Leonardo Notte in ‘1992’ e in ‘1993’, ma anche nei panni dell’agguerrito primo ministro di ‘The Young Pope’.

Se il suo ultimo ruolo sul grande schermo è stato in ‘Fortunata’ di Sergio Castellitto, ancora maggiore curiosità c’è indubbiamente per la sua prossima collaborazione con Luciano Ligabue: il cantautore e regista tornerà a dirigerlo in un film dal titolo ‘Made in Italy’, lungometraggio che vedrà il buio delle sale italiano nel 2018.

“Irene, un altro Maxibon?”
“Sì dai offre… ma come ti chiami?”

Foto in apertura di CAMERA PRESS/Livia Crisafi/Contrasto, pubblicità video su ‘Maxibon Motta’ e video su ‘Radiofreccia’ di YouTube
redits

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