L’autodromo internazionale del Mugello è un circuito che si trova a Scarperia e San Piero, nella città metropolitana di Firenze, costruito nel 1972 che per gli italiani ha una valenza particolare per due motivi. Il primo è che dal 1994 è la sede fissa del Gran Premio motociclistico d’Italia del motomondiale, il secondo è che il circuito è di proprietà della Ferrari che l’ha acquistato nel 1988.
La struttura nasce per dare una sede alle corse motoristiche, sia motociclistiche sia automobilistiche, dopo che si era deciso di abbandonare il circuito stradale del Mugello per problemi di sicurezza che avevano portato a due incidenti mortali nel giro di tre anni.
Le gare qui si disputavano fin dal 1914 e la località era stata scelta apposta per la difficoltà del percorso. L’edizione del 1920 fu la prima a portare il nome di Circuito del Mugello.
Il circuito viene costruito per iniziativa dell’Automobile Club di Firenze e la sua mappa, ormai mitica, presenta diversi punti critici che lo rendono unico e singolarmente impegnativo.
In particolare ha dislivelli così specifici e così alti da risultare ideale per severi collaudi e test. Per questo sia la Ferrari che la Formula 1 in generale lo sfruttano per collaudare le vetture.
“Per me è stato un piacere tornare a guidare qua. La prima e unica volta risaliva al 2001, quando feci un test con la Minardi. La pista è spettacolare e sarebbe bello poterci fare una gara”, parole di Fernando Alonso.
Non a caso nel 2012 la pista ha ospitato una tre giorni di prove collettive a stagione in corso, al termine della quale diversi piloti hanno espresso il loro apprezzamento per il tracciato toscano.
“In termini di soddisfazione, 10 giri sull’asciutto al Mugello valgono quanto 1000 ad Abu Dhabi”, dice Mark Webber.
Il tracciato della pista non ha subito alcun cambiamento nei suoi 5.245 metri, rimanendo inalterato negli anni malgrado diversi lavori di ammodernamento alla struttura.
Caratteristico è il rettilineo in salita lungo 1 chilometro dove è situata la linea del traguardo: in questo punto i motori possono liberare tutto il loro potenziale, e infatti si registrano diversi record di velocità, ultimo dei quali di Andrea Iannone con 354,9 km/h.
“È un circuito veramente spettacolare, è molto veloce, con curve bellissime. Ed è un peccato non avere una gara qua”, qui Nico Rosberg.
Sostanzialmente, attorno al rettilineo si trovano diverse curve, per la precisione quindici, cieche, veloci, caratterizzate da netti cambi di pendenza, che risultano impegnative per i piloti.
La prima è la San Donato, che essendo posta al termine del rettilineo richiede grande sensibilità nella staccata, mentre per importanza va segnalata la chicane Casanova-Savelli, che va da destra a sinistra e porta a due curve lunghe e veloci denominate Arrabbiata 1 e Arrabbiata 2. Affrontare bene questa parte della pista è fondamentale per trovare i giusti riscontri cronometrici. Valentino Rossi ne sa qualcosa.
La nostra guida al circuito qua sopra ovviamente non è scelta a caso. Rossi, uno dei piloti più vincenti di tutti i tempi e l’italiano più vincente in era moderna, ha infatti un rapporto speciale proprio con la pista che ospita il Gran Premio d’Italia.
Il Numero 46 ha vinto al Mugello per sette volte consecutivamente in Moto GP, dal 2002 al 2008, con alcune perle memorabili. L’edizione 2003 ha visto un podio tutto italiano con Rossi, Capirossi e Biaggi, ma nel 2005 addirittura furono quattro i piloti italiani nei primi quattro posti: ai tre sopracitati va aggiunto Melandri quarto.
Tante vittorie, importanti e di valore. Quella del 2006 arrivata all’ultimo giro su Capirossi è celebrata con un video anche sul canale della Moto GP. Capirossi parte male, ma rimonta furiosamente dall’ottavo posto fino alla testa della gara. Il Dottore però non ci sta e spreme la sua Yamaha fino all’ultima curva, arrivando primo per soli sei decimi.
Per Rossi in Toscana ci sono anche due vittorie nelle classi minori, una in 250 e una in 125. Un feeling evidente, celebrato con la storica gag dello stop dei carabinieri dopo l’arrivo e, soprattutto, con il casco a tema speciale a ogni edizione.
Una conferma dell’aria speciale che si respira al Mugello arriva da Andrea Dovizioso, vincitore nel 2017. Il pilota Ducati dopo il successo infatti ha sottolineato:
“Questa vittoria la volevo a tutti i costi, perché per un pilota italiano vincere al Mugello è il massimo”.
Un italiano, con moto italiana, al GP d’Italia: non banale. Non solo moto però. Al Mugello in passato si sono disputate anche gare di macchine. Come curiosità, il record su giro nella Formula 3000 appartiene ad Alex Zanardi, che ha anche vinto qui nel 1991. Un ricordo di un atleta che è campione nella vita, e che nel 2016 è tornato a correre al Mugello. E ha vinto, in gara 2 del campionato italiano Gran Turismo.
“Che emozione correre al Mugello,
è il circuito più bello del mondo”.