Tra le valli laterali della Valle d’Aosta, una delle più interessanti è la Val d’Ayas. E ne era consapevole la famiglia Becquet, che nel 1994 ci costruì un rifugio di montagna parecchio moderno, il Grand Tournalin.
I rifugi sono il modo migliore per entrare in contatto con la montagna e la sua natura grandiosa. Spesso sono il punto di partenza per suggestive passeggiate, sia invernali che estive. Altre volte sono il punto di ristoro per sciatori e scalatori.
E il Grand Tournalin non è da meno: sito nell’anfiteatro del Vallone di Nana, questo rifugio permette ai suoi avventori di rifocillarsi con prodotti locali o di fermarsi a dormire per qualche notte.
Per raggiungerlo è necessaria una passeggiata impegnativa di due ore e mezza con partenza da Saint-Jacques, frazione di Champoluc. Impegnativa perché il dislivello da coprire è di ben 1000 metri, che possono essere tanti per chi non è allenato. Ma la passeggiata ripaga ampiamente della fatica: il sentiero si inerpica su per il versante della valle, attraversando boschi, torrenti e casette.
La grandiosa natura della montagna sarà l’unica vera compagna per chi deciderà di avventurarsi fino al Grand Tournalin. Lasciate amici e familiari che sono soliti lamentarsi: la montagna va vissuta in silenzio.
Come edificio, il Grand Tournalin è sorprendentemente moderno. Non solo, ma i proprietari sono molto sensibili in materia ambientale, e hanno creato un rifugio che fosse il più possibile ecosostenibile.
In quest’ottica sono stati installati pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica. Inoltre, per quanto riguarda l’acqua calda, il rifugio può vantare una termo-cucina a legna. Senza dimenticare la raccolta differenziata dei rifiuti.
Solo prodotti locali
Dopo essere saliti di 1000 metri, il minimo che può fare il Grand Tournalin è riempirvi la pancia con un ricco pasto a base di prodotti locali.
Nel menù c’è la polenta, carne e il classico assortimento di formaggi e salumi della zona. Su si sa, se c’è una cosa che in montagna non manca mai è il buon cibo.
“In generale tutte le materie prime utilizzate in cucina sono scelte secondo un criterio di vicina provenienza o, come va di moda dire, a km 0”.
Il piatto più particolare da assaggiare è la ‘carbonada’: carne di manzo marinata per una notte intera nel vino rosso insieme a cipolla, sedano, alloro e rosmarino. Naturalmente viene servita con un’abbondante porzione di polenta. Impossibile rimanere insensibili davanti al suo fascino.
Ma l’attenzione dei proprietari del rifugio per i prodotti tipici valdostani non finisce qui: una cura particolare è riservata al formaggio di capra, ottenuto dalle caprette che pascolano nei dintorni del rifugio.
Il Grand Tournalin offre anche una vasta gamma di formaggi prodotti dalla Fromagerie Haut Val d’Ayas, una cooperativa nata nel 2002 che riunisce quasi 50 allevatori della zona. La Fromagerie tratta fino a due milioni di litri di latte all’anno, ricavandone ben diciotto mila forme di Fontina.
“La Fromagerie Haut Val d’Ayas è la sintesi moderna della tradizione secolare di un popolo che alleva bovine alpine su pascoli controllati per trarne il suo prezioso latte. Qui i formaggi biologici hanno un gusto inconfondibile”.
Il Grand Tournalin dimostra un amore a tutto tondo per le eccellenze valdostane servendo la birra artigianale locale Les Bières du Grand St. Bernard. I proprietari consigliano anche di provare la birra al génépy, perfetta per accompagnare le loro torte. Torta e birra: questo è il paradiso.
Proprio le torte sono la degna conclusione di un menù che coccola gli escursionisti con i migliori prodotti della zona. Le specialità del rifugio sono la torta di mele e quella pere e cioccolato, entrambe fatte in casa. Tutti i prodotti tipici sono, come vuole la tradizione, cucinati con cura sulla stufa a legna.
Le passeggiate più belle
Dormire al Grand Tournalin può essere l’occasione perfetta per testare di persona l’accoglienza tipica della montagna.
Il rifugio offre 45 posti letto, suddivisi in camerate che vanno dalle 4 alle 9 persone, come ogni rifugio di montagna che si rispetti. I bagni sono in comune, e le docce sono dotate di acqua calda.
La mattina successiva, dopo un’abbondante colazione, si può partire alla volta di alcune delle vette che circondano la vallata. Sempre che non si abbia mangiato troppo: in quel caso c’è il rischio di rotolare a valle.
Una delle passeggiate più impegnative è senza dubbio quella che porta alla cima del Grand Tournalin, a 3380 metri d’altezza. Lungo il percorso si possono ammirare i resti di un antico bivacco usato dalle guide alpine di Ayas e Valtournenche.
Un’altra escursione possibile è quella al Monte Roisetta, che tocca i 3334 metri d’altezza. Questa passeggiata passa dal suggestivo Lago Verde, il cui nome è dato dal colore incredibile che assumono le sue acque nelle giornate di sole.
Il rifugio è conosciuto anche tra gli amanti della mountain bike: il tour del Monte Rosa, infatti, passa persino da qui! Per la precisione sulla strada che percorre il vallone del Colle di Nana, tra Saint-Jacques e il Colle Teodulo.
A solo un’ora di cammino dal rifugio c’è invece il Colle di Nana, da cui è possibile scendere nella valle adiacente, la Valtournenche. Non è raro incontrare alcuni esemplari di stambecchi correre sulle rocce, e questo è sicuramente un motivo più che valido per arrivare in cima al colle.
Le altre escursioni in valle
Il Grand Tournalin è solo un piccolo frammento di ciò che la Val d’Ayas può offrire. Una delle escursioni più famose dell’intera valle è quella al Lago Blu, sul versante opposto rispetto al Grand Tournalin. Si tratta di uno dei percorsi più noti e frequentati della Val d’Ayas.
Durante la passeggiata si attraversa il Pian di Verra Inferiore, da cui è possibile godere di panorami mozzafiato. Agli occhi degli escursionisti non può sfuggire la parte occidentale del massiccio del Monte Rosa, con celebri vette tra cui il Breithorn e il Castore.
Quella al Lago Blu è una passeggiata percorribile anche in inverno, per mezzo di ciaspole. Le ciaspole sono solo uno dei tanti modi in cui ci si può divertire in montagna anche se non si ama sciare. La montagna, del resto, la si apprezza in tutte le stagioni.
In Val D’Ayas non ci sono solo buon cibo e paesaggi incantevoli. La valle vanta anche un’antica produzione artigianale di sabot, sandali in legno tipici della Valle d’Aosta, ma in particolare della Val d’Ayas. Sicuramente ricordano un po’ i sandali in legno usati in Belgio e Paesi Bassi.
Questa piccola valle è per molti un’Italia in miniatura, con tutte le sue eccellenze e tradizioni. In un’epoca iper veloce e in continuo cambiamento, ci sono ancora delle famiglie Becquet, esempio di come l’amore per la propria terra e i suoi prodotti si possa trasformare in attività imprenditoriale. Sei ancora lì?