Si muove energico sul palco, coinvolge il suo pubblico come pochi sanno fare ed è uno showman con la “s” maiuscola. Facciamo uno zoom: codino ribelle ― che, in seguito, taglierà ― le piazze d’Italia e poi gli studi televisivi in subbuglio e una faccia da schiaffi che ti strappa inevitabilmente un sorriso.
Ci siete? È Rosario Fiorello. Anzi, Rosario Tindaro Fiorello. Conduttore, showman, cantante e imitatore, una carica travolgente e un talento sconfinato che lo portano a non stare mai fermo e a cercare sempre nuovi stimoli.
Oggi, a 58 anni, “Fiore”, come lo chiamano in tanti, è una star indiscussa dello spettacolo italiano. Tutto ciò che lo riguarda non è casuale. Già dal suo secondo nome: Tindaro, infatti, è un richiamo alla Madonna nera dei Tindari, a cui mamma Rosaria era molto devota. Fiorello, invece, è il cognome che in Sicilia si dà ai trovatelli: infatti, il nonno di Rosario era orfano. Il suo motto?
“Un uomo onesto cammina tutta la vita a testa alta”.
Riuscire a condensare la scoppiettante e poliedrica personalità di Fiorello non è impresa facile. Le origini sono quelle di un ragazzo siciliano che vive di cose semplici, quelle che da piccolo non lo sai, ma ti renderanno “ricco dentro”.
Nato a Catania, il 16 maggio 1960, cresce in una famiglia umile con i fratelli Beppe, attore, Anna, titolare di un negozio, e Catena, scrittrice.
Il suo esordio lo conosciamo tutti: un microfono, una voce travolgente e tanta musica nelle piazze italiane: è il suo programma di grande successo: Karaoke.
All’inizio, incassò solo il 6% di ascolti e venne considerato un flop. Con le registrazioni mandate in onda arrivò poi al 25% e portò addirittura 15mila persone in piazza. E poi ci fu un vero boom: ne parlavano tutti.
Ma prima di ‘Karaoke’, Fiorello si è dato ai lavori più umili, in quel di Catania, quando ancora non aleggiava nessuna ambizione da palcoscenico. Ha lavorato come venditore di lattuga, ha fatto il muratore, l’idraulico, il falegname e il centralinista per una ditta di pompe funebri.
Poi arriva il 1975 e decide di avventurarsi nel mondo dei villaggi turistici della Valtur, inizia come facchino per poi diventare cameriere e barman. Già allora intratteneva di prima mattina i colleghi con delle gag con le brioches.
Un giorno, ha orchestrato uno scherzo ai bagnanti su una spiaggia: travestito da carabiniere ha finto di fare multe ai malcapitati che erano secondo lui o troppo vestiti o svestiti. Malauguratamente arrivarono le vere forze dell’ordine, e i responsabili del villaggio si trovarono con non poche difficoltà a difendere il futuro re degli show.
Una sera Fiorello decise di esibirsi davanti al pubblico presente al villaggio, intonando Moonlight Serenade: e fu subito wow.
Qualche giorno dopo, il Tg1 gli dedicava un lungo servizio definendolo “la star dei villaggi Valtur” mentre L’Espresso parlava in un articolo di questo sconosciuto animatore che aveva contribuito ad alzare, con i suoi show, il fatturato del noto villaggio turistico.
Così parte tutto: Nel 1976, arriva anche l’esordio su Radio Marte e, per 72 ore consecutive, conduce un programma dal titolo Summer sound. E che dire della sua più recente rassegna stampa in cui si diverte a commentare le notizie del giorno con gli amici? È Edicola Fiore.
Oggi il talento di Fiorello è indiscusso, la gente lo adora, dai grandi ai più piccoli ― che lo ricorderanno anche per aver doppiato Garfield e aver fatto da narratore al cartone ‘La marcia dei pinguini’ ― e si è dimostrato capace di fare qualsiasi cosa. Ma in TV non è cominciata subito bene.
“Sei bravo ma sei lungo, ‘Fantastico’ lo devo fare io, non tu. E lo scartai, dopo un colloquio di 50 minuti ― racconta il grande Pippo Baudo a Maurizio Costanzo ― Proprio io che mi vanto di averne scoperti tanti con lui ho preso una toppata gigantesca. Ma poi ci siamo rifatti”.
Grande, grandissimo, l’amore che lo legava al padre: Nel 1990, mentre Fiore si trovava a Sanremo come inviato per Radio Deejay, venne a sapere della morte improvvisa del padre per un ictus. Da allora, solo l’idea del Festival mette tanta tristezza nel cuore dell’artista.
“A mio padre devo tanto, ho avuto un momento buio in cui mi sono avvicinato a sostanze che mi facevano del male e ne sono uscito grazie al suo ricordo: non potevo tradire lui che aveva combattuto contro i trafficanti. E se mi dicessero che per riportarlo in vita, anche per poco, dovrei sottoscriverei un contratto come impiegato di banca a vita, accetterei subito”.
Sguardo furbo, fascino da uomo mediterraneo, charme da vendere, con i suoi 1,84 cm di altezza e il fisico longilineo, Fiorello sa vestire perfettamente gli abiti da showman, anzi da one man show, perché non ama condividere il palco con nessuno. È credibile e piace.
I suoi interessi sono tanti: fino a 15 anni ha giocato a calcio, è un salutista ― a tavola beve solo acqua ― evita i ristoranti dei VIP a cui preferisce una bella trattoria. Ha sempre fame, è una buona forchetta ma ama anche cucinare. La sua specialità: il cous cous.
A scuola non era un gran studioso, è stato bocciato quattro volte al liceo scientifico ma oggi si definisce un blob vivente: alla tv guarda ogni programma, alle 8 di mattina ha già letto tutti i giornali e il suo conduttore preferito è Piero Chiambretti.
Dietro un carattere così forte e deciso, Fiorello nasconde tanti aspetti insoliti, che magari non ci sia aspetta. Un esempio?
Ha paura dell’aereo: per stemperare la tensione, si diverte a fare il plin che segnala quando allacciare o slacciare le cinture. È ipocondriaco e prima di ogni show è tesissimo:
Cammino come un pazzo ― ha raccontato ― mordo, mi sudano le mani, mi scolo una bottiglietta intera di Fiori di Bach.
E la vita sentimentale? Dopo una lunga storia con la conduttrice Luana Colussi, e con l’attrice Anna Falchi, nel 1996 Fiorello inizia una relazione con Susanna Biondo, con cui convola a nozze nel 2003 e da cui ha una figlia, Angelica.
In realtà, Fiorello sente di avere anche un’altra figlia, Olivia, nata dalla precedente relazione di Susanna Biondo.
“Se oggi sono tornato a essere un uomo normale, se ho capito che la mondanità va vissuta solo quando è strettamente necessaria, devo dire grazie solo a Susanna. Ha un carattere forte, sa dire le parole giuste al momento giusto”.
Colleghi, amici e collaboratori si sono innamorati di Fiorello già dal primo incontro, anche perché si mostra fin dall’inizio così com’è ed è quello che vuole anche dagli altri. Il maestro Cremonesi, arrangiatore della sua band, ha detto di lui:
“Non legge le note ma ha una musicalità pazzesca rallentata solo dalla pigrizia. Si dispera quando è a dieta. E si arrabbia solo se capisce che qualcuno gli nasconde qualcosa. È un calmo siciliano sanguigno”.