Ti porto a fare un giro in sella alla Vespa

Author Diletta Severi contributor
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Calendar 09/10/2017
Time passed Tempo di lettura 2 min

“Dammi una Vespa, l’estate che avanza, dammi una Vespa e ti porto in vacanza” cantava Cesare Cremonini, all’epoca leader dei Lùnapop. Era il 1999 e il gruppo, con questo fresco e leggero inno all’italianità d’eccellenza, (ri)portò all’attenzione del pubblico un modo originale di viaggiare: in sella, appunto, a una Vespa.

“Chi ‘Vespa’ mangia le mele,
chi non ‘Vespa’ no”.

La Rete e gli scaffali delle librerie sono pieni di proposte di itinerari e racconti-diario di chi ha deciso di dedicarsi alla scoperta del mondo sulla due ruote targata Piaggio: il vantaggio della Vespa, infatti, è che è facilissima da guidare, anche per i meno esperti, e quindi offre a tutti la possibilità di vedere luoghi più o meno insoliti da una prospettiva completamente nuova.

A Million Steps

A differenza dell’auto le due ruote consentono di entrare davvero dentro il panorama e di fermarsi dove si vuole, senza dover aspettare che la strada offra un’insenatura, uno spiazzo, un parcheggio per scattare la foto ricordo di rito.

E poi la Vespa è un mito, nel senso stretto della parola: diventata icona dell’Italia del dopoguerra, meglio di qualunque altra immagine riesce a rispecchiare i ritmi rilassati della Dolce Vita. È quindi la compagna ideale per una vacanza ― o anche solo per un break ― all’insegna del relax e della libertà. Ma con stile.

“La Toscana ― patria della Vespa ― è una delle regioni italiane che si prestano meglio a essere svelate in sella allo scooter”.

File ordinate di cipressi orlano l’orizzonte e chiese medievali che colgono di sorpresa lo sguardo, profili di borghi arroccati sui dolci colli e prati e campi dal colore cangiante che si estendono a perdita d’occhio sono solo alcune delle scoperte che si possono fare lungo il percorso nelle terre estrusche.

Grazie a una morfologia del territorio che rende impossibile la costruzione di strade ad alta velocità, il Chianti senese rimane lo scenario migliore per partire in Vespa: il dolce saliscendi della zona intorno a San Gimignano è l’ideale per girare con il vento nei capelli.

Un altro, affascinante, percorso si snoda lungo le terre piemontesi ― da Alba a Barolo ― toccando i sentieri caratteristici della vie del pregiato vino. Un itinerario che ben sposa paesaggi panoramici, castelli medievali (leggi Castello Faletti di Barolo o quello di Castiglione Falletto) a tour enogastronomici tra vini e tartufi.

“Per chi vuole unire il mare al viaggio, uno dei percorsi migliori lo offrono le Marche con la Riviera del Conero (da Portonovo a Numana e Sirolo), unico tratto di Adriatico in cui si vedono le scogliere”.

Qui, il mare è di un verde intenso e la rinomata Spiaggia delle Due Sorelle ― così chiamata per i due scogli quasi uguali a pochi metri da riva ― è di una bellezza inaspettata. Come del resto, tutta la zona. Poco più a sud c’è il Piceno, con interessanti percorsi culturali che si sviluppano dalle morbide colline dell’entroterra fino alla Riviera delle Palme.

La fedele Vespa, attraverserà qui terre ricche di storia e sentite tradizioni attraversano borghi cinti da antiche mura medievali, piccoli centri circondati dalla campagna, roccaforti che dominano le dolci colline. La violenza del terremoto non ha scalfito il millenario fascino di questi luoghi.

A Million Steps

Anche la Lombardia (e i suoi laghi), il Lazio (Tuscia e Ciociaria in particolar modo), la Calabria, la Puglia e la Sardegna (con le loro magnifiche coste e la selvaggia natura che le caratterizza), così come la Sicilia (e le sue tante offerte paesaggistiche) sono luoghi che offrono percorsi esplorabili in sella a uno scooter.

Il viaggio in Vespa è un’esperienza affascinante che, seppur alla portata di tutte le tasche, non si può improvvisare: un po’ di preparazione fisica e qualche rudimento di meccanica sono compagni di viaggio fondamentali. Tante pause qua e là, e un grande spirito d’avventura, con la consapevolezza che stai già facendo venire l’invidia a tutti i tuoi amici.

Foto di Ludovico Bertè
redits

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